“L’attuale creazione di denaro dal nulla, operata dal sistema bancario, è identica alla creazione di moneta da parte dei falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto”. Maurice Allais

Se non fosse una cosa seria, ci sarebbe da sbellicarsi dal ridere. Già, se non fosse che ancora una volta, la menzogna sia emersa con tutta la sua fredda viltà, si potrebbe esclamare: “hanno scoperto l’acqua calda”…

E invece, quanto si apprende dai media, in un susseguirsi di dichiarazioni, contro-dichiarazioni, conferme, rettifiche e smentite, come sovente capita, provoca solo profonda amarezza, turbamento, finanche rabbia… Si, una rabbia “rivoluzionaria”.

Mi riferisco e non potrebbe essere altrimenti, alle distinte e distanti prese di posizione di numerosi “professionisti” della Politica, “tecnici” della Macroeconomia e “grandi architetti” della Politica Economica, circa gli effetti negativi dovuti al perdurare della Crisi Globale e alla mancata realizzazione delle generali aspettative di ripresa.

E com’è ovvio, ho in mente anche le inutili “ricette” proposte, per evitare il tracollo e dare il via ad una “nuova era di crescita e sviluppo”, presentate nel corso di questo o quel summit, meeting, o briefing, che con cadenza quasi quotidiana “ingrassano” i conferenzieri e riempiono d’inchiostro “simpatico” le pagine dei maggiori quotidiani finanziari mondiali. Continua a leggere »

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, in posa... "Napoleonica".

“Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale; né sa quando una simile orma di pie’ mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà. Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all’urna un cantico che forse non morrà. Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d’un gran disegno, l’ansia d’un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch’era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull’altar. Ei si nomò: due secoli, l’un contro l’altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe’ silenzio, ed arbitro s’assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell’ozio chiuse in sì breve sponda, segno d’immensa invidia e di pietà profonda, d’inestinguibil odio e d’indomato amor. Come sul capo al naufrago l’onda s’avvolve e pesa, l’onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell’alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull’eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d’un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l’assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de’ manipoli, e l’onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir. Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l’avvïò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov’è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! benefica Fede ai trïonfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò”. Alessandro Manzoni (Il 5 Maggio). Continua a leggere »

Difatti, da qualunque parte sia la verità, essa non può mancare di uscire illuminata da tale prova. Essa ha un fascino segreto e un potere invincibile sugli animi; presto o tardi giunge a sottometterli. Noi siamo fatti per conoscerla, e quando invece abbracciamo l’errore, siamo sedotti e legati dalla sua somiglianza con la verità, perché essa non è sempre egualmente sensibile e palpabile; qualche volta l’errore prevale per ignoranza, si accredita con l’opinione, si afferma e si consolida con l’uso; l’errore assume allora tutte le apparenze della verità, e acquista sugli animi un dominio che sembra indistruttibile.
Quando la verità così offuscata e dimenticata incomincia a riapparire, essa si ritrova con tutti gli svantaggi della novità, e vede alzarsi contro di sé quelle proteste che l’errore suscita, nel proprio interesse, ogni volta che viene enunciata. Soltanto a forza di esami e di fatiche, al prezzo di una discussione lunga e laboriosa essa riconquista la sua autorità perduta, e finalmente si manifesta con quella certezza alla quale l’evidenza ha posto il suo suggello. Il suo possesso è allora assicurato, essa non fugge più dopo essere stata lungamente disputata e acquistata con una ricerca ostinata, che una contraddizione sostenuta ha reso più profonda e più seria”.
Guillaume Le Trosne

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Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, prima del voto di fiducia in Senato.

“Guardi: io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli Italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L’immunità che si ottiene col vaccino”. Indro Montanelli, (A.D. 2001).

A quasi dieci anni di distanza, le parole di uno dei padri del giornalismo Italiano fanno ancora rumore, o meglio, rimbombano assordanti nell’aria, tanto da indurmi a riflettere su quanto egli fosse stato lungimirante nel proferirle e su quanto noi, allora, fossimo stati sciocchi a lasciarle cadere nel vuoto.

In effetti, dall’alto della sua inarrivabile saggezza, Montanelli aveva “demolito” Silvio Berlusconi e il Berlusconismo, con un colpo da maestro. Un K.O. che non ammetteva repliche. Tuttavia, il suo appello fatto “per assurdo”, rimase inascoltato da elettori distratti, da avversari politici incerti e da poco accorti alleati. Continua a leggere »

Detroit, Michigan. Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di FIAT S.p.A., CEO di Chrysler Group LLC e Presidente di FIAT Industrial, illustra alla stampa le prospettive di crescita del Mercato mondiale dell'auto.

“L’ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati”. Johann Wolfgang Goethe

D’accordo, di fronte ai multiformi aspetti della vita, l’esperienza quotidiana dimostra che non sia giusto, onesto e tantomeno utile, fare di tutt’erba un fascio. Eppure talvolta, almeno in Italia, qualche eccezione è necessaria, finanche “doverosa”.

Già, perché, incredibile ma vero, quando si consideri un cittadino Italiano che “viva la Comunità” giusto il tempo necessario ad ottenere un vantaggio personale; che sia disposto a delegare ad altri l’onore e l’onere di “fare” per tutti; che abbia come attività principale quella di “vomitare” chiacchiere e promesse, o al più, di “etichettare” subdolamente chi abbia differenti punti di vista; che sia sempre pronto ad “appiattire” le proprie idee e i propri ideali su quelli distorti e corruttibili di una “maggioranza distratta” e che sia solito accettare di veder frustrate le peculiarità individuali, nel nome di fittizie comunanze di vedute di qualsivoglia fatto o evento, non si può sbagliare… Non ci si può riferire che ad un Politico. Continua a leggere »