BarackObama4“Quelli che sono in grado di vincere una guerra possono raramente realizzare una pace conveniente e quelli che possono realizzare una buona pace non hanno mai vinto una guerra”. Winston Churchill

Qualche giorno fa, come noto, il Comitato che assegna il Premio Nobel per la Pace, ha deciso – tra lo stupore di molti – di conferire il prestigioso riconoscimento, per l’anno 2009, al Presidente Statunitense Barack Obama. La cerimonia ufficiale di consegna, si terrà il 10 Dicembre ad Oslo.

Tra le ragioni che hanno portato a tale scelta: “…il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli e la visione e gli sforzi compiuti per un mondo senza armi nucleari…”.

Ed inoltre: “…per 108 anni, il Comitato ha cercato di stimolare quella Politica Internazionale e quegli atteggiamenti di cui Obama è portavoce a livello mondiale…”.

Alla Casa Bianca, il responsabile dei rapporti con la Stampa, Robert Gibbs, appresa la notizia ha affermato che il Presidente si sia sentito “onorato” e che abbia già deciso di devolvere in beneficenza la somma di 1,4 milioni di Dollari, legata all’encomio.

Sebbene sia indubbio, che chi assegni il Premio scelga il candidato ritenuto più meritevole, in base ad una propria ed indiscutibile logica e dando atto al Presidente U.S.A. di essere stato “eletto” da tempo, a simbolo del riscatto della gente comune e di aver dato una nuova speranza al futuro dell’umanità, è innegabile che egli sia stato “messo in vetrina” un po’ troppo presto.

Insomma, se è vero che le sue mete politiche siano notevoli, impegnative ed in un certo senso rivoluzionarie, sia sul piano della Politica Interna (riforma della Sanità e della Finanza), sia su quello della Politica Estera (Exit Strategy dall’Afghanistan, dialogo con l’Iran e la Corea del Nord, rilancio dei colloqui Israelo-Palestinesi, collaborazione con Iraq e Pakistan), alla prova dei fatti non ha ancora ottenuto risultati significativi, concreti e duraturi.

E’ probabile però, che da un’Accademia che annoveri tra i propri “premiati”, anche un “grande manovratore degli eventi mondiali” quale fu Henry Kissinger, non ci si potesse attendere una designazione più “onesta” e ragionata…

Inoltre non è assurdo ritenere che, d’ora in poi, Obama possa sentirsi un poco con le “mani legate”, al cospetto di un panorama globale pieno di conflitti e bisognoso di strategie non sempre pacifiche.

In special modo ora che si trovi sul punto d’incrementare le truppe a Kabul e dintorni – come richiesto da mesi dal Generale Stanley McChrystal, capo dell’ISAF – per evitare la totale disfatta della coalizione Occidentale, ad opera dei Talebani.

Al riguardo è da notare che la decisione presa un paio di giorni fa, dai 15 membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di prorogare per 12 mesi la missione in atto a partire dal 13 Ottobre prossimo, apra effettivamente la strada ad un’escalation militare, data la contestuale raccomandazione ad aumentare soldati e mezzi. Solo per gli Stati Uniti, si parla di un nuovo contingente, variabile tra i 40.000 ed i 50.000 uomini.

Chissà mai che non fosse più opportuno, aspettare almeno il termine del suo primo mandato Presidenziale?

Per concludere, per quanto mi riguardi, essendo conscio che la Pace sia solo un’utopia, schiacciata da interessi economici inimmaginabili ed incontrastabili, se avessi potuto indicare un uomo, meritevole di ricevere le attenzioni del mondo per quel che abbia fatto, per quanto faccia e farà, avrei detto: Gino Strada.

Come si legge nel sito Internet di Emergency, l’associazione da lui fondata: “Nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono civili. Ogni anno la guerra distrugge la vita di milioni di persone nel mondo. Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani. L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori”…

Ma questa è un’altra storia, è vita vera, che in silenzio nasce, cresce, ed in silenzio muore, lasciando alle “folle cieche”, il clamore degli onori inutili e delle false cerimonie.

D.V.