STOPIn Italia, come si può facilmente constatare, stampa e TV sono sempre alla ricerca dei buoni esempi comportamentali tenuti dai cittadini degli altri Paesi. Tutto ciò con l’idea di sbatterceli in faccia alla prima occasione e con un certo senso godereccio, mediante un susseguirsi di statistiche e classifiche più o meno sensate e ragionevoli.

Da ciò prendo spunto per segnalare che, qualora ancora non ne siate a conoscenza, in uno Stato facente parte dell’U.E. ossia la Finlandia, per le violazioni al Codice della strada, viga un criterio di proporzionalità della sanzione basato non solo alla gravità dell’atto, ma anche al reddito della persona.

Immaginereste un sistema di tal genere anche in Italia? Si, l’Italia, dove neppure la minaccia delle “manette agli evasori” di una vecchia Legge, ormai abrogata, è mai stata sufficiente a mettere in riga i meno onesti.

Personalmente non solo lo immagino, ma lo auspico. D’altronde non penso che la nostra Costituzione, pur imponendo la progressività del Sistema Tributario (art.53, comma 2°), impedirebbe la definizione di un Sistema sanzionatorio proporzionale al reddito. Il problema semmai, è che un Parlamento capace solo di discuterne in maniera costruttiva, è di là da venire.

Sogno o idea folle? Sono certo che, fatte salve le infrazioni aventi risvolti penali (ad es. la guida in stato di ebbrezza), quelle di entità trascurabile (ad es. la sosta in doppia fila) si ridurrebbero, si educherebbe la stragrande maggioranza degli automobilisti ad un uso assennato degli autoveicoli e si garantirebbe una maggiore equità sociale.

D.V.