“Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. Costituzione Italiana, art.48, comma 2°.

Nell’imminenza delle elezioni Europee ed Amministrative, avrete nuovamente constatato l’invadenza e la maleducazione della Politica, rimanendo sommersi da decine di bigliettini e volantini di propaganda, riportanti motti più o meno sgangherati, scontati e stucchevoli. E’ poi superfluo, tirare in ballo le centinaia di manifesti che deteriorano ancor più, il paesaggio delle nostre città. Insomma tanti e tali mezzi di persuasione, utili solo ad insudiciare strade, piazze, muri, auto e cassette postali.

Può anche esserVi capitato, che il più improbabile dei candidati sia un conoscente del quale fareste volentieri a meno e che Questi abbia tentato d’ingraziarsi il Vostro consenso, presentandosi come quel grande amico che non è e non è mai stato. Insomma, un mare sorrisi e di complimenti e vari bla, bla, bla… In quest’evenienza, vestendo i panni del “franco tiratore”, non c’è di meglio che promettere un voto che mai darete. Insomma nel segreto della cabina elettorale, lo “scambio” falsità per falsità vale sempre.

Infine, se proprio siete stati fortunati, nelle ore più inopportune della giornata avrete ricevuto addirittura una telefonata – registrata – da parte di un capo-partito alla ricerca del Vostro importantissimo voto. Io sono tra quei “beati” che, arrovellandosi circa i dubbi di legalità di quell’intrusione nella privacy, si è sorbito il monologo programmatico di un “simpatico” leader, che nella sua compagine annovera un membro dell’ex casa regnante… Mi spiace per lui, preferisco comunque per la Repubblica.

La mia certezza è che, anche a causa della crisi sistemica globale, gli elettori abbiano già “sigillato” e “spogliato” la propria personale urna elettorale e che le scelte siano già fatte. Tanto più, considerando che nella nostra era l’idealismo politico sia morto e sepolto da almeno tre lustri e che quanti parlino d’imbarbarimento della dialettica, tempo fa abbiano dato del “coglione”, a chi non avesse la “fortuna” di vedere le cose nel loro stesso modo.

Si cerca in ogni modo di privarci del piacere di partecipare, di scegliere e di determinare le Istituzioni. Anche stavolta io non mollerò e venderò cara la mia pelle di elettore. Il prossimo 8 Giugno, quale che sia il risultato, sarò certo di esser stato libero, nell’espressione del mio diritto-dovere di cittadino Italiano.

D.V.