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Il caccia-bombardiere Lockheed Martin F-35 Lightning II, alias Joint Strike Fighter-F35. Una spesa folle che visti i precedenti, almeno per l’Italia, sa tanto d’intrigo internazionale.

“Il Fine Politico in quanto motivo determinante della guerra, sarà la misura, tanto per la meta da raggiungere mediante l’attività bellica, quanto per gli sforzi necessari”. (Carl von Clausewitz).

Incipit. Quest’illuminante citazione mi dà il la per mettere una pulce nell’orecchio di qualche volenteroso Procuratore della Repubblica, che non si pieghi a vedere il proprio Paese depredato da ladroni senza calzamaglia, ma in doppiopetto blu e decida di chiamare in causa le “menti perverse ed interessate”, che ci abbiano “impantanato” nella firma dei contratti per l’acquisto dei caccia F-35. Una spinosa e costosissima questione riguardante Politici, Vertici della Difesa, “boiardi di Stato” e faccendieri, “ricamata” sulle spalle dell’ignaro Italico contribuente.

Se con le “silenti” vicende giudiziarie riguardanti Finmeccanica siamo alle prese con elicotteri, navi e Sistemi d’arma utili alla guerra elettronica, non sarebbe male indagare sulle ragioni che abbiano spinto a siglare, ad ogni costo, il contratto con la Lockheed Martin, per il discusso e discutibile acquisto dei nuovi, di certo anti-economici e a quanto pare “cedevoli” aerei (parola del Pentagono, ndr), nati dal programma “Joint Strike Fighter” (JSF).

Già perché, dopo tutto, è sempre uno sbalorditivo susseguirsi di corsi e ricorsi a fare la Storia e un omonimo “scandalo” internazionale legato all’aviazione militare, esploso nel lontano 1976, sta lì a ricordarcelo neppure troppo velatamente. E poiché come al solito, a pensar male si farà pure peccato ma, specie in Italia, spesso si finisce per cogliere nel segno, non mi resta che aspettare fiducioso, seduto lungo la riva del fiume, di veder passare prima o poi, il cadavere del mio nemico… “Con l’avviso di garanzia in una mano e il rinvio a giudizio nell’altra”. 

Il Punto di partenza. 

A rischio di apparire scontato, mi sento in dovere di esordire dando spazio all’art.11 della Costituzione Italiana, che così recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Tale richiamo, m’induce alla seguente considerazione: se per la stessa Legge che si è dato, il nostro Paese ha rinunciato allo strumento bellico, se non per difendere il proprio territorio e la propria stessa esistenza, per quale oscura ragione dovrebbe dotarsi di caccia-bombardieri? Da che mondo è mondo, tali aeromobili servono a sganciare bombe e a lanciare missili su terre lontane e comunque oltre-confine. Ergo, ben oltre le “interessate” risposte di taluni – che a giustificazione di tale scelta, pongono la moderna concezione della guerra, in base alla quale la cosiddetta “difesa attiva” sia parte integrante di una efficace risposta all’altrui attacco armato – non di strategia si tratta, né di tattica, bensì di sola interpretazione letterale della Sacra Carta. Un’interpretazione estensiva, d’altro canto, con tutte le chiacchiere, le forzature e i diversi punti di vista che le ruotino attorno, in questa delicata materia non è concessa.

Un’amara constatazione: “in Italia non si muove foglia, che Washington non voglia”…

Che si tratti di Basi Militari; di stoccaggio di bombe atomiche sul territorio nazionale; di guerre mascherate da missioni di “Peace-keeping”; di MUOS; o dell’acquisto di armi e mezzi militari inutili allo scopo (come, per l’appunto, il “prodotto” Lockheed, da destinare alla nostra Aeronautica Militare e alla Portaerei Cavour della Marina), resta solo da scoprire quali “clausole di salvaguardia” previste dai Trattati NATO/OTAN e dagli Accordi Bilaterali segreti – anzi, segretissimi – consentano agli Stati Uniti di fare e disfare la Politica Italiana, sia direttamente, sia indirettamente (attraverso la propria Industria degli Armamenti), a quasi settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dopo il periodo dell’onnipresente “longa manus” di Henry Kissinger.

Comunque sia, messi da parte gli accordi sovra-nazionali e le velleità spionistiche e gli interessi privati di qualche sciagurato Segretario di Stato, ora come ora, non è più accettabile (e non solo a causa della Crisi Economica e della cronica mancanza di risorse) che il nostro Paese perseveri nel “subire” la decisione di uno e più Governi (D’Alema, Prodi, Berlusconi, Monti e Letta) di spendere miliardi per gingilli iper-tecnologici che si rivelino dei bidoni, alla prova dei fatti.

Senza contare, d’altro canto, che nel momento stesso in cui si levi il “plauso bipartisan” nei riguardi dell’aereo della discordia – con l’eccezione del Movimento Cinque Stelle, di SEL e di qualche bistrattato esponente del PD – le Istituzioni continuino vigliaccamente, a lasciare nell’oblio della menzogna di un’artificiosa scienza medica (la questione del “non-legame” tra Uranio impoverito e militari malati di tumore, sta lì a ricordarcelo tristemente), coloro che abbiano giurato sul Tricolore e per conseguenza abbiano avuto il proprio destino segnato, da un letto d’ospedale, o da una bara…

Si potrebbe disquisire per giorni circa la giustezza o meno dei conflitti bellici, riguardo al Pacifismo, al significato del “Peace Keeping” e al bisogno di rifare il “guardaroba” dei mezzi militari. Ciò non toglie, tuttavia, che quella dei “famelici” caccia multi-ruolo di quinta generazione, messa in conto per (almeno) 15/18 miliardi di Euro, sia nient’altro che un’altra, vile e nauseante “vergogna di Stato”.

Come ho come ho avuto modo di anticipare, all’inizio di questa mia lunga riflessione, la cronaca ci rammenta, giorno dopo giorno, che la Storia sia nient’altro che un continuo susseguirsi di eventi ciclici e “già visti”. In ragione di questa incontrovertibile Verità, la mia idea è che, almeno in Italia, quando si abbia a che fare con la Lockheed Martin non si possano davvero dormire sonni tranquilli. Proprio in conseguenza della mia convinzione, ho preso così a cuore questa annosa vicenda.

Come dire: così come uno schiavo fu incaricato di rammentare a Dario, ad ogni sorgere del Sole, la “spina nel fianco” dell’Impero Persiano rappresentata da Atene, esclamando: “Sire, ricordati degli Ateniesi”! Innanzi alle nefaste conseguenze economico-fiinanziarie sulle tasche dei contribuenti, è un po’ come se ogni mattina sentissi l’esigenza di darVi il buongiorno affermando: “Italiani, ricordateVi degli F-35”!

A questo punto, siate onesti e dite la Verità: vorreste non aver sentito parlare di questi aerei, o magari gradireste dimenticarli, non è vero? Beh, ad aver fatto “spallucce”, a quanto pare, è stato il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, impegnato, assieme ai suoi Ministri, nella spasmodica ricerca di risorse finanziarie per evitare all’Italia di “saltare in aria”, innanzi all’ultima, imminente e di certo fragorosa, “deflagrazione” del Bilancio Pubblico. Proprio per questo, come più volte fatto nel recente passato, non posso esimermi dall’inviargli un accorato invito (non sia mai che l’Inquilino di Palazzo Chigi impari qualcosa, ndr): “Caro Letta, fintantoché le chiacchiere riguardanti i tagli resteranno tali, limitandosi ad illudere i cittadini sul tema delle “priorità”, ed evitando di cancellare le spese più ingenti ed enormemente inutili (come quella per i Caccia F-35, per l’appunto), per i conti e soprattutto per il futuro del nostro Paese non ci sarà speranza. Ergo, invitandola a prender nota le ripeto: NO all’acquisto degli aerei-bidone! NO all’ennesimo “regalo” alla Lockheed Martin! NO alla nuova rapina dei contribuenti Italiani”!

Già, perché anche questo è parte del problema: un Governo che continui a pensare, a studiare, ad annunciare e a proclamare, senza concludere alcunché, non è in grado di fare il bene dei cittadini “normali”, né mai lo sarà, perché, semplicemente, non riesce a comprenderne i reali bisogni e le impellenti necessità. Troppa differenza di censo, in questa “moderna Italia Medioevale”, impedisce che la Classe Politica (la Casta, ndr) si adoperi per risolvere i problemi, non vivendoli neanche lontanamente sulla propria pelle. Quanto costa un litro di latte? Quanto costa un chilo di mele? E quanto invece, un chilo di pasta o di pane? Il senso è proprio questo: da gente che ragioni ad “Ostriche o Champagne”, vabbé, visto che siamo in Italia, a “Tartufi e Barbaresco”, al di là delle chiacchiere proferite ai quattro venti e ben oltre le sloganistiche velleità da “Esercito della Salvezza”, il popolo riceverà sempre e soltanto le “briciole”… Anzi, in tempo di “SpendingReview”, nemmeno quelle!

Mancano i fondi per gli Investimenti, per tagliare l’IMU, per ridurre il Cuneo Fiscale e soprattutto, per rendere “permanente” il fresco rinvio dell’aumento dell’IVA al 22%? Perché allarmarsi? Cominciamo a tagliare la spesa per gli F-35. Soluzione facile, come bere un bicchier d’acqua. Eppure…

L’endorsement del Ministro.

Frattanto, mentre in Patria il Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, minaccia di racimolare “solamente” 11 miliardi di Euro, entro l’Autunno, attraverso altri tagli ai servizi pubblici e magari, riproponendo la solita, fumosa, trita e ritrita, “lotta all’evasione fiscale”, nel corso del recente Salone Internazionale dell’Aeronautica di Le Bourget, in Terra d’Oltralpe, il suo collega della Difesa, Mario Mauro, ha “calato il Jolly” sul velivolo della Lockheed, riproponendosi di valutare la possibilità di andare oltre la già famigerata quota “90 pezzi”, agognando addirittura l’iniziale limite di “131”. Ipotesi poi confermata, nel suo successivo intervento in Parlamento (chi non ricorda l’inconcepibile discorso in cui ebbe ad affermare: “per amare la Pace, armare la Pace”…).

E chissà mai perché, dopo il misterioso “Endorsement Ministeriale”, è giunta, a stretto giro, la sviolinata piena di parole di “adulazione” da parte di Steve O’Bryan, Responsabile dello sviluppo del programma “JSF” per conto dell’Azienda Statunitense. Una vera “poesia” riservata, guarda caso, al suddetto esponente dell’Esecutivo Letta, che nell’aere così risuonava: “…Siamo onorati del sostegno arrivato agli F-35 dal Ministro della Difesa Mario Mauro, un programma che all’Italia oltre ai “12 miliardi” già previsti può produrre in futuro altri ritorni industriali “miliardari” e “benefici di lungo periodo (…) Abbiamo molto apprezzato la presa di posizione del Ministro, perché si basa sui fatti: i robusti vantaggi industriali che già ora l’Italia ha, le capacità dell’aereo di oggi e quelle di domani, le opportunità che ci saranno per lo stabilimento di Cameri…”. Che dire? Al riguardo, ogni dubbio è d’obbligo, oltreché lecito…

Insomma, in fin dei conti non si scappa: dal Governo dei Tecnici, a quello dei Politici, andata e ritorno, nulla cambia nelle stanze del Potere… Tutti si dilettano nei propri, tanto bambineschi quanto potenzialmente letali, “Giochi di Guerra”. Per quanto mi riguardi e non ho dubbi in proposito, per quanto riguardi tanti altri cittadini Italiani, rimango fermo sulla mia posizione e la ribadisco ancora una volta: “NO al all’acquisto del Joint Strike Fighter da parte dell’Italia”!

Il nocciolo della questione.

Il vero Cambiamento non potrà avverarsi, fintantoché i nostri Politicanti si diletteranno a giocare partite sui “tavoli sbagliati” e troppe Verità continueranno ad essere taciute ai cittadini… Addirittura “per il loro bene”!

O si realizzano per davvero Equità Giustizia Sociale, attraverso il risparmio conseguente alla rinuncia di spese folli ed inutili come quella del caccia F-35, indirizzandone i fondi agli investimenti “veri” per Crescita e Lavoro, o la Pace e la Convivenza, nella nostra Società in fermento e prossima ad esplodere, non saranno soltanto a rischio: saranno condannate a morte!

O si fanno delle scelte “umane”, compiute realmente nel nome e per il bene della Comunità, oppure tutti i miei dubbi prenderanno la forma di un’amara certezza che, citando Voltaire, mi piace poter riassumere così: “I malvagi non possono avere che dei complici; i dissoluti, dei compagni di bagordi; le persone interessate, dei soci; i politici si circondano di partigiani faziosi; la massa degli sfaccendati ha delle conoscenze; i prìncipi hanno attorno a loro dei cortigiani: solo gli uomini virtuosi hanno amici”…

Conclusioni: Onestà, Verità e Giustizia.

Ho servito la Patria, vestendo fieramente la divisa dell’Arma Azzurra. Ciò non mi esime, tuttavia, dal dichiarare la mia ferma e totale contrarietà all’acquisto dei caccia F-35 da parte dell’Italia. In un Paese che potesse contare su un Parlamento minimamente serio, non infangato da continui scandali e che avesse un briciolo di dignità residua, sarebbe già stata istituita una Commissione Bicamerale d’inchiesta, volta a chiarire definitivamente le “ragioni” che abbiano condotto a siglare, costi quel che costi, un accordo capestro con la Lockeed Martin. Un contratto miliardario, dalla misura economico-finanziaria talmente ampia, che il cittadino comune stenterà sempre a conoscerla. Non resta che confidare dunque, anche in questo caso, che qualche solerte e capace Magistrato, civile o militare che sia, apra un fascicolo d’indagine, al fine di valutare delle ipotesi di reato che, al di là delle solite fattispecie corruttive, nel caso di un eventuale coinvolgimento dei Vertici delle Forze Armate potrebbe addirittura configurare l’Alto Tradimento, per aver indotto lo Stato Italiano, con l’inganno e per personale interesse, ad impegnarsi nell’acquisto di velivoli dalle dubbie potenzialità e dall’efficacia opinabile, affossandone ulteriormente il Bilancio, ed esponendolo direttamente e indirettamente ad un mortale pericolo, in caso di future minacce belliche. Detto ciò, in attesa che il Potere Giudiziario si muova, non resta che incrociare le dita, salutare la bandiera e urlare a squarciagola: “NO agli F-35”!

D.V.

Addendum. Un invito riservato ai cittadini che non si accontentino della “politica delle chiacchiere” e che si mettano in gioco, ad ogni sorgere del Sole, per costruire un’Italia migliore: https://www.facebook.com/events/342468242433115/