Silvio Berlusconi“L’anarchia è il primo gradino del Potere Assoluto”. Napoleone Bonaparte

Personalmente, ho sempre ritenuto una vigliaccata, il solo pensiero di fare i bagagli per seguire i personali “sogni di gloria” lontano dal mio amato Paese, lasciandolo in balìa di certi noti Predoni, protagonisti di una scadente Politica arraffona, o dei Potentati Economici e Finanziari, rifiutando l’assunto che nulla di meglio ci si possa aspettare dai Palazzi di Roma Ladrona”.

Analogamente, non ho mai dubitato del fatto che tra i compiti del buon cittadino vi sia anche quello di agire responsabilmente per puro senso di Amor Patrio, battendosi civilmente affinché l’imbarbarimento etico e morale della società non scenda al di sotto di quel “fondo”, già toccato da tempo immemore.

Proprio per tali ragioni, seppur sia pronto a fare una lieta eccezione, in relazione ai propositi di fuga di Fabrizio Corona – che anzi agevolerei con un contributo all’uopo destinato – espressi dopo la condanna a tre anni e otto mesi, inflittagli in I grado, dal Tribunale di Milano per il reato di estorsione, ciò non può accadere quando si parli di un Rappresentante delle nostre Istituzioni Repubblicane.

Come dimenticare la “simpatica” conferenza stampa tenuta nel corso della IV Conferenza nazionale Italia-America Latina e Caraibi di qualche giorno or sono, in cui il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha nuovamente denigrato la Nazione, ironizzando sulla sua imminente partenza alla volta della “libera e democratica” Panama?

E come in un limbo Dantesco, scorrendo le prime pagine dei quotidiani di oggi, buttando un occhio ai canali “all news”, ascoltando gli approfondimenti politici radiofonici, facendo due chiacchiere al bar… L’argomento del giorno, sulla bocca di chiunque, è la nuova pesante esternazione del Premier, che presenziando al Congresso del PPE in svolgimento a Bonn, ha pensato di chiarire la Situazione Italiana, spazzando via, nei suoi intendimenti, le fandonie descritte dai media d’oltre confine.

I temi toccati sono stati quelli di rito: “la sovranità che starebbe passando dal popolo al partito dei giudici; il Parlamento che fa le Leggi e la Corte Costituzionale (a suo dire Organo politico) che le abroga qualora queste non piacciano al “partito dei giudici”; il Presidente della Repubblica di sinistra e dunque non “super-partes”; i propositi di riforma della Costituzione, a colpi di maggioranza”…

Insomma, tra i suoi amici Popolari “se l’è cantata e se l’è suonata”, certo che non vi sarebbe stato alcun contraddittorio, né alcuna domanda scomoda, come d’uso (e come sanno bene i tanti Magistrati che aspettano di ascoltarlo in varie inchieste giudiziarie e a cui non resta che fissare il calendario delle udienze, facendo lo slalom tra un “Legittimo impedimento” e l’altro…).

Parlando (e sparlando) a braccio, ha demolito l’Italia, condendo il tutto con una “manciata” del suo proverbiale insensato umorismo e sfoggiando agli assorti uditori, un linguaggio “pubblico” indegno per un Uomo di Governo, che troppo spesso scivola nella volgarità gratuita.

All’ilarità Internazionale legata alla sua nuova “performance oratoria” e alle critiche della stampa “illuminata”, si sono aggiunti i richiami del Colle e della Presidenza della Camera, affinché siano rispettati i Princìpi, gli Organi ed i Poteri dell’Ordinamento Nazionale.

Che tra le le Alte Cariche sia ormai in atto uno scontro irrituale e fuori controllo è indubbio. Così com’è certo, che dopo dopo quindici anni di parole, di slogan e di risate amare, il “Berlusconismo” sia “giunto alla frutta”. Per il bene del “popolo Tricolore” resta l’auspicio che una “congiura di Palazzo” ponga fine quanto prima, alla tirannide di questo moderno “Cesare”, dittatore dell’Italica Penisola…

“Tu quoque, Brute, fili mi”.

A buon intenditor…

D.V.