fini-berlusconi“Niente è più comune della reciproca antipatia, quando un’approvazione reciproca è particolarmente attesa”. Samuel Johnson

E’ ormai giunta l’ora…

Eh già, in attesa che si compia la “Rivoluzione d’Ottobre” in casa del PD e mentre la solida realtà IDV accresce abilmente i propri consensi, è cominciata la resa dei conti all’interno del PDL.

In effetti lo scontro politico in atto da diversi giorni, tra lo zoppicante Cavaliere Nero ed il determinato e redivivo Aquilotto Tricolore, ha un significato nuovo e probabilmente “di rottura” totale e definitiva. Le tante polemiche affermazioni a distanza, gli equivoci, i comunicati stampa correttivi ed i chiarimenti “riparatori” da parte dei rispettivi staff, dimostrano che due galli non possano convivere, soprattutto quando non siano d’accordo sul modo di gestire il pollaio.

Se è vero che il soggetto elettorale creato di recente, possa contare su un eccezionale bacino di voti, è altrettanto vero che la presenza di diverse anime al suo interno, stia riproponendo una sorta di moderno “correntismo Democristiano“. Ciò a scapito della sua stessa stabilità.

Analogamente, se è vero che il Presidente del Consiglio si sia “perso” dietro ai tanti rivoli giudiziari che lo vedono protagonista e che la sua politica sia ormai solo una difesa ad oltranza di sé e delle proprie azioni, lo è altrettanto che il Presidente della Camera, uomo politico di lungo corso, si sia reso conto che l’uscita dal pantano sociale ed economico in cui l’Italia è precipitata, necessiti di un impegno totale, privo di distrazioni e personalismi.

Ascoltandone le differenti posizioni, circa temi etici come: Biotestamento, coppie di fatto, contraccezione ed aborto, fecondazione assistita, accoglienza degli immigrati, voto amministrativo ai lavoratori stranieri regolari, difesa della Costituzione e dei valori Repubblicani, sembrerebbe di assistere alle dichiarazioni programmatiche dei leaders di due schieramenti politici avversi.

A conferma di ciò, si consideri che il Premier Silvio Berlusconi si sia incautamente ed indissolubilmente legato ai dettami oltranzisti della Lega Nord, ed abbia siglato un nuovo patto di “non aggressione” e di prevedibile scambio politico-normativo con la Santa Sede. Da parte sua, il Presidente della Camera Gianfranco Fini è invece “sceso in campo” per arginare le pretese “simil-secessioniste” degli uomini di Umberto Bossi, ed ha “rilanciato” sul versante della difesa della Laicità del nostro Ordinamento.

Insomma pare che alla fine, l’affrettata fusione tra An e Forza Italia stia mostrando le prime – grosse – crepe e che lo scontro tra la Politica della “Pubblicità” e quella del “Diamoci da fare”, inaspettatamente tornata di moda, sia prossimo ed indifferibile.

Gli Italiani intanto distrattamente guardano, giudicano e poi dimenticano, alle prese con l’ennesima bolletta, col mutuo da pagare, con l’auto da aggiustare, o… Con l’ultimo stipendio!

Incontri chiarificatori o meno, la sfida è stata lanciata dall’uno e raccolta dall’altro. Ai piedi di chi ne esca vincitore sta un’Italia tremante ed acciaccata, ferma ad aspettare che una nuova alba torni presto ad illuminarla.

D.V.