“Esistono cinque categorie di bugie: la bugia semplice, le previsioni del tempo, la statistica, la bugia diplomatica e il comunicato ufficiale”. George Bernard Shaw

Fabula e intreccio…

Come in ogni racconto che si rispetti, che si tratti di una fiaba per bambini, di una novella verista, o di un romanzo spionistico di Ian Fleming, gli eventi della Storia paiono talvolta nascere già scritti.

Il problema è che al contrario di quanto accada in un libro, gli effetti delle decisioni prese quotidianamente da pochi soggetti – detentori del Potere Politico o di quello Economico – non restino “imprigionati” tra le righe di qualche centinaio di pagine stampate e numerate, ma si riverberino sulla vita di milioni d’involontari co-protagonisti, ben oltre la più visionaria delle rappresentazioni editoriali.

Basta “guardare fuori dalla finestra”. E’ tutto uno scorrere di fatti e di avvenimenti inspiegabili agli occhi dell’uomo della strada, a meno che non si prenda atto, a malincuore, che il mondo sia proprietà d’individui che della Disonestà e dell’Invidia fanno le proprie bandiere; che l’unica Verità che unisca i popoli al di là di ogni Religione, si chiami Denaro; che la sola Pace realizzabile sia quella, effimera, del compromesso economico e che la Giustizia sia solo un’utopia (e d’altronde, non essendo “di questo mondo”, era scontato che fosse così).

A giustificazione di tale “illuminante” assunto si potrebbe tirare in ballo una miriade di casi, sebbene uno solo di essi sia sufficientemente indicativo per tutti.

L’esempio che mi viene in mente – grazie anche ad una cronaca sempre pronta a rinfrescare la memoria, sugli eventi di un passato mai sufficientemente lontano – riguarda un aereo di linea, il capo di un gruppo terrorista (braccio armato di uno Stato Sovrano), una Multinazionale dell’energia, un Tribunale Scozzese, un oncologo di fama e 270 persone, morte loro malgrado.

Ma cominciamo dalla fine…

Il comunicato ufficiale che tutti aspettavano, finalmente è stato letto. La British Petroleum ha informato le “anime in pena” sparse qua e là per il globo, che il disastro causato dall’esplosione della propria piattaforma offshore, Deepwater Horizon, si avvii verso l’incipit di una soluzione. Dopo una decina di tentativi andati miseramente a vuoto, l’ultima operazione messa in atto per sigillare il pozzo “impazzito”, denominata “Static Kill”, ha avuto esito positivo. Il flusso di greggio che ha reso il Golfo del Messico una “pozzanghera di pece” è stato interrotto, grazie ad un’iniezione di fanghi e cemento che l’ha prima stabilizzato e poi arrestato, in attesa che nuove trivellazioni laterali ne riducano in maniera controllata l’enorme pressione.

E mentre gli scialbi dati statistici di raffronto con la Exxon Valdez continuano a riempire le pagine dei quotidiani, si susseguono le stime dei tempi necessari affinché i danni all’ecosistema siano sanati e soprattutto quelle dei costi economici imputabili all’Azienda Britannica, a causa delle carenze di sicurezza e di controllo preventivo riscontrate nel proprio impianto.

Ma perché preoccuparsi? Dopo tutto i vertici della BP hanno già in mente come reperire le ingenti risorse finanziarie necessarie per “ripulire” l’ambiente e per “chiedere scusa” al Presidente U.S.A., Barack Obama e ad ogni Americano inquieto: trivellare nel Mediterraneo. Eh si perché, per chi vivesse sulla Luna, tra poche settimane prenderà il via una serie di nuove perforazioni al largo delle coste Libiche, nel Golfo della Sirte, a poche centinaia di Chilometri di distanza dalla Sicilia, in ragione di un accordo siglato, nel 2007, tra il Governo di Muammar Gheddafi e la Compagnia Britannica.

Sembra proprio che d’ora in poi, le preoccupazioni dei pescatori di gamberi della Louisiana giungeranno a turbare le notti dei loro Italici colleghi, impegnati a calare le reti su tonni, sardine e pescispada e se è vero che neanche l’esperienza trasmetta la saggezza agli stolti, credo sia il caso di cominciare a preoccuparsi che il Mare Nostrum diventi presto il Mare Nigrum

Tra l’altro, di quel contratto si continua a parlare, soprattutto dopo che alcuni Senatori Statunitensi, rammentando il caso Lockerbie, hanno ipotizzato uno scambio “diplomatico-petrolifero” Anglo-Libico.

E in effetti, non si può escludere che il benestare definitivo alla firma su quel “pezzo di carta”, sia giunto nell’anticamera dell’ufficio dell’ex Ministro della Giustizia di Sua Maestà Britannica, Jack Straw, che avrebbe fatto sentire il suo “peso” sul Governo Regionale Scozzese affinché il terrorista Libico Abdel Baset Ali al-Megrahi, – condannato all’ergastolo dal Tribunale di Edimburgo, per l’attentato compiuto nei cieli della Scozia, il 21 Dicembre 1988 – fosse rilasciato per ragioni umanitarie, essendo egli, malato terminale di cancro.

Al riguardo è vomitevolmente indimenticabile, l’accoglienza da “eroe della Patria” tributata ad al-Megrahi, appena sbarcato a Tripoli, giusto un anno fa.

Come dire: una combinazione davvero “combinata”. Specie quando si tenga presente che dopo la fine dell’embargo commerciale voluto da Ronald Reagan contro il “Colonnello”, tutte le “democratiche” imprese Occidentali abbiano “fatto a spinte” per accaparrarsi un briciolo di considerazione e qualche ricca partecipazione economica. Che volete che sia dunque, per un alto Rappresentante delle Istituzioni, agevolare qualche impolverata pratica giudiziaria? E che importa se “ingrassare” i soliti interessi economico-finziari e industriali, voglia dire ammazzare nuovamente degli innocenti?

E pensare che io ancora insista a pormi delle domande, circa le ragioni della fraterna amicizia dimostrata al Raìs dal nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a nome dell’Italia e degli Italiani… Che ingenuo che sono!

Tornando alla “diplomatica” liberazione di al-Megrahi, la dietrologia sembra far largo alla certezza, quando si consideri che l’oncologo Karol Sikora – che aveva dato non più di tre mesi di vita al terrorista – abbia candidamente ammesso di non riuscire a spiegarsi perché il paziente sia ancora vivo, ben oltre ogni sua più rosea aspettativa.

Sarà stata l’aria di casa, saranno stati i prodigi della medicina, o forse si sarà trattato solo di una “calcolata” beffa architettata alla faccia delle vittime, dei loro parenti e di ogni persona che si ostini ancora a credere nella Legge, nella Giustizia e nel valore educativo e risarcitorio della Pena. Una beffa tanto tremenda quanto vigliacca, visto che quel parere medico fu determinate per la scarcerazione…

Ma in fondo perché stupirsi? E’ un copione già scritto, un film già visto di cui conosco il finale. Tra qualche tempo, il Procuratore di qualche sperduta cittadina del Midwest Statunitense, magari parente di una vittima dello schianto di Lockerbie, aprirà un’indagine internazionale, indagherà sui conti correnti di qualche Banca Offshore e… Ops! Sorpresa!

Peccato che allora sarà troppo tardi, per ridimensionare gli insani princìpi che oggigiorno, nel nome dell’Economia e dei “ritorni personali”, decidono cosa sia giusto e cosa sia vero.

Menzogna, Mistificazione, Omicidio. Tutto si fa per interesse. E io che mi ostino ancora a pretendere la Verità, sempre, comunque e da chiunque.

Sono davvero un inguaribile ottimista… O un folle sognatore.

D.V.