alcoolTutti d’accordo anche stavolta, avevate forse dei dubbi?

Mi riferisco alle ordinanze che – in assenza di una normativa Nazionale – alcuni Comuni hanno deciso di emanare, perché fossero vietati vendita, consumo, detenzione, cessione e somministrazione di bevande alcoliche, ai minori di 16 anni d’età.

Non voglio negare che esse possano avere un senso, poiché basta fare un “giretto serale” in una qualunque città – sia essa una metropoli o un piccolo centro di provincia – per rendersi conto di quanto le nuove generazioni (X, Y, K, vedete Voi come chiamarle…), siano “schiave” dell’abuso di bevande alcoliche. Per burla o per diletto, non si scappa, tutti pronti a “tracannare” tre, quattro, dieci “Shottini” (o Shortini in base alle località), per non parlare di Spritz, Negroni, Rum, Vodka e via dicendo…

Il problema a mio parere, sta nel fatto che alcuni politici sebbene animati da ragioni “sociali”, finiscano in realtà per “cavalcare l’onda” dell’indignazione “genitoriale”, per produrre provvedimenti affrettati e discutibili, che però tra qualche tempo, possano garantire loro un buon ritorno in termini di voti.

Sarebbe più opportuno provvedere ad educare i ragazzi – e  non solo – circa i rischi legati al consumo dei superalcolici, anziché minacciare di reprimere mediante le solite sanzioni amministrative. Logica vorrebbe che gli agenti di Polizia Municipale fossero impegnati ad impartire lezioni nelle scuole e non a girare per strade, piazze e locali, ha pretendere l’esibizione dei documenti d’identità. Pensateci un attimo. In questo modo, un Comune virtuoso metterebbe in campo le proprie competenze in materia di prevenzione a costo zero per il cittadino-contribuente.

Con la scelta punitiva invece, un Comune lungimirante e fortunato “fa cassa” grazie a quanti sgarrino alle regole, ed in tempi in cui tagli fiscali, azzardi legati alla finanza derivata e regolamentazione degli autovelox, hanno ridimensionato profondamente i bilanci, ciò è tutta manna dal cielo.

E’ vero anche, che nel Paese di vino, grappa e birra, educare troppo i bevitori, vorrebbe dire azzoppare il mercato, per la somma infelicità di produttori, grossisti, rivenditori, ecc… Naturalmente!

Non ci scordiamo poi il detto che recita: “fatta la Legge, trovato l’inganno”. Ebbene si, considerando che gli adolescenti generalmente siano dei geni in materia di escamotage per raggirare i genitori, come ci si può ostinare a credere, che non abbiano già la soluzione che consenta loro di continuare ad ubriacarsi, a vomitare per strada, a cadere in Coma etilico? Non ho alcun dubbio al riguardo.

Senza esagerare, vorrei poi ricordare che la politica proibizionista non sia poi tanto vantaggiosa per i cittadini onesti… In effetti, il Proibizionismo anni ’20, che negli U.S.A. impedì di produrre, commerciare e consumare alcool – considerato un grave pericolo per la convivenza sociale – fu la chiave del successo per le bande di Gangster, che ne fecero il perno di un fruttuoso contrabbando.

E chiaramente in Italia, dove da sempre prosperano grossi interessi malavitosi – ed in cui dalle sigarette alla droga, dai DVD “piratati” ai capi di moda contraffatti, tutto si “smercia” al miglior offerente – ritengo che andremo incontro a simili problemi. Spero comunque di sbagliare.

Chiudo con una riflessione. Finché i punti di riferimento dei sedicenni, continueranno ad essere i modelli tutto “Sesso, Droga e Rock n’ Roll”, tipo Jim Morrisom, Janis Joplin, Jimi Hendrix o Kurt Cobain, ci sarà poco da fare e a poco servirà “bacchettare” i contravventori…

Fin quando i mass media continueranno a “glorificare” tali sfortunati personaggi da una parte, ed a acclamare le iniziative comunali dall’altra, ci sarà proprio poco da fare…

…E come al solito: “speriamo bene”!

D.V.