Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, durante un suo recente intervento al Senato della Repubblica.

“Vi è in Italia un quarto Partito, che può non avere molti elettori, ma che è capace di paralizzare e di rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l’aumento dei prezzi o le campagne scandalistiche. L’esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l’Italia senza attrarre nella nuova formazione di Governo, in una forma o nell’altra, i rappresentanti di questo quarto Partito, del partito di coloro che dispongono del denaro e della forza economica”. Alcide De Gasperi (Roma, A.D. 1947).

Stanno vincendo loro. Questa è la triste Verità…

Per quanto un’infinita speranza inviti a non demordere, la Ragione induce a ritenere che “a Palazzo” stiano vincendo le anime oscure, i poteri occulti e i grandi manovratori, ovvero – tornando per un attimo a quel profetico assunto “De Gasperiano” – che quel “quarto Partito” minoritario sia giunto a detenere e a stringere ben salde tra le mani, le redini dell’Italia.

Non mi riferisco ai soliti puerili giochi di Potere che alimentano il degrado Istituzionale, né ai drammatici scontri “mediatici” tra leaders consumati in diretta TV e neppure alle scontate trame o ripicche, che, da che mondo è mondo, riempiono ed infiammano le giornate dei Burocrati. Ho in mente piuttosto, quelle branche della Massoneria, sana o deviata poco importa, comunque nostalgica di quel “cancro” inguaribile ed incurabile, denominato Loggia P2 e del suo piano di “Rinascita Democratica” con cui reinventare il Vertice dello Stato, “ridimensionandone” nel contempo la Base…

In effetti, senza cedere alle lusinghe di talune prostranti ed asservite redazioni giornalistiche, che dipingono la Storia recente con ricercate pennellate manieristiche a base di “artifizio e raggiro”, la cronaca corrente parla da sé.

Se leggo e rileggo quell’accozzaglia d’idee, messa nero su bianco quarant’anni or sono da Licio Gelli, mi appare subito chiaro che alcune di esse, nel medio e lungo termine, abbiano preso o stiano prendendo corpo. Insomma pare quantomai ovvio che nell’ombra, imperterrite e sovrane, le menti lucide e decise di taluni individui “deviati” seduti in posti “chiave” dell’Apparato Statale, dell’Economia, della Finanza e del Sistema Industriale, abbiano operato e continuino ad operare, in base ad un ottica “sovversiva” dell’attuale Ordinamento Repubblicano.

Difficile a credersi? Beh, meno di quanto sembri. Dopo tutto, per chi goda del piacere della ricerca, ed abbia voglia di “buttare un occhio” tra scartoffie un po’ datate, “carta canta”…

L’opinione pubblica è divisa e malleabile. Da un lato stanno coloro che non si rassegnano ad accettare lo scempio della Nazione portato avanti dalla Politica incapace e meretrice, sebbene siano consci di esser privi di qualsivoglia “mezzo di reazione” che esuli dalla sterile protesta di piazza e da un derelitto “diritto di voto”… Assieme a loro, quelli che, distratti dai drammi economici e sociali, hanno ormai gettato la spugna, piegandosi un po’ colpevolmente, alla rassegnazione e alla certezza che nulla possa mia cambiare in questo disgraziato Paese. Dall’altro, stanno invece i tanti, o meglio i troppi connazionali, che per “interesse sonante” o più semplicemente per impagabile stupidità, plaudono al Regime imperante.

La Politica è ridotta ad un mercato fetido, ingordo e dedito al facile mercimonio, dove la contrapposizione tra schieramenti è solo una farsa “conviviale” e nel quale i Partiti sono schiavi delle proprie routinarie vanità ed incompetenze.

Il Parlamento e l’Esecutivo hanno perso la stima dell’elettorato – non avendo alcuna idea di quanto chiedano davvero i cittadini – e somigliano sempre più ad aree di parcheggio per “senza merito”, “viziate pulzelle”, “giramondo” e “voltagabbana”… Vale a dire per tanti bravi “promotori”, necessari al mantenimento di quell’infima parvenza di discussione e rispetto delle regole che ancora resiste agli occhi del popolo e ai quali, in realtà, si chiede solo di vidimare, distrattamente ed ossequiosamente, ogni calcolata, pasticciata e sfacciata ipotesi di Riforma della Sacra Carta. Ipotesi che ovviamente, al di là della declamata volontà di rendere più moderno e funzionale il Sistema disegnato dalla Suprema Legge, sono studiate ad arte per stravolgere “legalmente” e definitivamente, i rapporti di forza, o meglio, i pesi e contrappesi tra Poteri e Organi dello Stato messi in piedi dai “Padri Costituenti”.

E non è tutto.

L’informazione libera è sempre più rara, mentre cresce quella “tenuta al guinzaglio”, indirizzata e ligia a proferire il falso.

Il futuro delle nuove generazioni è messo a rischio da scapestrate Riforme dell’Istruzione e del Mercato del Lavoro sui cui s’innestano sia l’ignobile e dichiarata volontà di abolire il valore legale dei titoli di studio, sia il ridimensionamento dei Sindacati (attuata in particolare, attraverso la “sospensione de facto” dello Statuto dei Lavoratori).

Senza considerare la prospettata Riforma Fiscale, “sbandierata” a giorni alterni nel nome dell’equità e del Federalismo solidale, che allorché vedesse la luce, significherebbe “sic et simpliciter” la fine degli universali canoni del “Welfare State”, notoriamente inviso ai “liberi muratori”.

In ultimo, non ci si può scordare del mai negato intento di rivoluzionare il Sistema Giudiziario, che ben oltre i bei discorsi sulla tutela del cittadino, punta dritto a mettere i Giudici in condizione di “non nuocere”, attraverso lo scempio codicistico-normativo “finto-riformatore”, la “spaccatura” della carriera dei Magistrati e la determinazione della loro responsabilità civile e chissà mai, mediante l’eliminazione dell’obbligatorietà dell’azione penale.

Scriveva il “Venerabile” riferendosi ai tempi necessari per realizzare i propri intenti: “…Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull’ascesa al Governo di un uomo politico (o di un’equipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee “ripresa democratica”, è chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accelerazione anche per la possibilità di attuare subito il programma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all’attuazione dei procedimenti…”.

Oh, poffarbacco! Vuoi vedere che…

Da troppo tempo, da troppi anni, sul divenir di ogni giorno donatomi dalla grazia di Dio, o di chi per lui, la realtà politica su cui apro gli occhi si chiama sempre e solo Silvio Berlusconi. Ogni argomento, fatto, o situazione, non riguarda i problemi della gente, né le questioni di carattere generale, o almeno non lo fa direttamente, ma solo di riflesso dalle vicende dell’uomo di Arcore.

Non starò certo a tirar fuori le solite storie, che partendo dall’irrisolto Conflitto d’interessi finiscono in una sfilza di vili “Leggi ad personam”, né tirerò in ballo le sue scialbe velleità di “Messia” giunto a risollevare le sorti della Nazione…

Mi è sufficiente confrontare l’Italia contemporanea, con quella antecedente alla famigerata “discesa in campo”, per giungere a ritenere che probabilmente questo novello Salvatore della Patria, “vittima” di ogni Giudice “comunista”, “condannato” a governare per l’altrui inconcludenza, nonché iscritto n.1816, sia ad un passo dal segnare la “meta”…

Per questo, da spirito libero, da Italiano fiero e battagliero, da uomo onesto, nonché da persona per bene, guardo con speranza, anzi, con “fiducia e ottimismo” a quanto avvenga nel Palazzo di Giustizia di Milano, dove il coraggio del Procuratore Ilda Boccassini, fa si che “i pali” siano ancora abbastanza lontani…

Scandali a luci rosse, giri di prostitute, veri o presunti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, pubblico ludibrio d’oltre-confine… Certo, oggigiorno è difficile distrarsi dagli eventi in cui, volente o nolente, è rimasto coinvolto il Presidente del Consiglio. Eppure, che egli possa esser processato e condannato per i reati di Concussione e addirittura di Prostituzione Minorile, sebbene faccia rabbrividire, mi regala meno emozioni rispetto al fatto che gli possa essere impedito di rendere la Patria un posto peggiore, pieno di Libertà fasulle e privo di valori pienamente democratici e condivisi, così come voluto, o meglio “architettato”, da qualcuno.

Il nostro è ancora uno Stato di Diritto, altro che una “Repubblica Giudiziaria commissariata dalle Procure”. Mai ho sopportato la menzogna e men che meno i mentitori. E’ tanto facile quanto meschino, soggiogare le menti con proclami artificiosi e biechi, specie quando si goda del privilegio del comando.

Se la Magistratura fosse davvero una sorta di Contro-Potere, qualunque Rappresentante delle Istituzioni accusato di reati tanto gravi, sarebbe stato messo agli arresti per pericolo di fuga, reiterazione del reato o inquinamento delle prove, passando sopra a qualunque garanzia Costituzionale, immunità o balordo ed insulso desiderio d’impunità. E invece…

In questo nostro sciagurato Sistema corrotto sin nelle fondamenta, l’Autorità Giudiziaria è insomma l’unica forza veramente “illuminata” ancora in grado d’impedire la “deriva” dello Stato in “Anarchia Istituzionale”, dando un senso onorevole e tangibile alle parole Giustizia, Onestà, Legalità e Bene Comune.

Se così non fosse, al cospetto dello scempio che si compie, sarebbe già scattata l’insurrezione popolare… O “Solo” il Piano di chi giura, nei “secoli fedele”…

D.V.


  1. avatar admin ha detto:

    Mio carissimo “collega”, la tua scelta di partecipare alla discussione mi rallegra e mi onora. E’ bello sapere di non essere il solo ad avere un’idea diversa, più onesta e giusta, di questa nostra amata e maltrattata Italia 😉
    A presto!

  2. avatar Massimiliano P. ha detto:

    Nonostante tutto….I’m proudly Italian too!!!