Il PensatoreC’era una volta, tanto tempo fa, una categoria di persone che – a torto o a ragione – faceva del proprio credo la propria ragione di vita, il proprio riferimento quotidiano, la propria “punta d’orgoglio”. Era la categoria degli idealisti politici.

Si trattava di gente tosta, cocciuta e con differenti sfumature di estremismo nel pensiero e nell’azione di lotta. Che fosse di destra o di sinistra, che si azzuffasse o meno, un’unica cosa valeva: il rispetto per la fede avversa, nell’assoluta immutabilità della propria.

Piano piano – chi prima e chi dopo, chi per raggiunti limiti di età o per “passaggio a miglior vita” e chi addirittura, per puro “voltafaccia” di comodo – gli idealisti politici sono venuti meno.

Al cospetto dell’odierna Realpolitik, niente più comunisti né fascisti, neanche l’ombra di un liberista e men che meno di un socialista. Solo un pourpourrie di pensieri distorti che si aggrovigliano, s’incontrano e si “vengono incontro” reciprocamente, alla faccia del mare d’insulti artefatti, “serviti” all’uomo qualunque.

L’ultimo esempio? La visita in Italia, del Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao (e dei 300 imprenditori al suo seguito).

Ma guarda! Un comunista cinese accolto con “baci ed abbracci”, inchini e tappeto rosso, da un Presidente del Consiglio – anticomunista dichiarato – che delle critiche all’ingresso del “gigante asiatico” nel WTO, appoggiato anni fa da Romano Prodi, aveva fatto un must.

Beh sai, c’è sempre il Protocollo da rispettare… E poi si tratta di un comunista che porta in dote nuovi contratti commerciali, dal valore di 2 miliardi di Dollari, per la felicità del Ministro dello Sviluppo Economico e di Confindustria.

Da un Governo libero, liberale, liberista e libertario, mi sarei aspettato qualche porta chiusa verso il Rappresentante di un regime “rosso”, dispotico e dittatoriale, che rifiuta la Democrazia, che occupa militarmente da 50 anni un Paese sovrano – il Tibet – che impedisce ogni inchiesta sulla strage di Tien An Men – a 20 anni di distanza dal tragico evento – e che reprime nel sangue – proprio adesso – le proteste della minoranza Uiguri nella regione dello Xinjiang.

E poi, se non erro, si tratta del leader di un popolo, la cui “invasione” delle nostre città è divenuta fonte di preoccupazione per cittadini, aziende ed Istituzioni.

Beh, dev’essere proprio di una brava persona se con un sorriso è riuscito a far cambiare opinione, di botto, a centinaia di politici ed industriali…

…O forse siamo di fronte all’ulteriore ed antipatico esempio, di quanto finanza ed economia dominino il mondo, alla faccia di giustizia, libertà e verità.

E’ la nuova Demokratia color arcobaleno, senza idee né ideali, senza capo né coda, per cui vale tutto, anche chiudere gli occhi, tapparsi il naso e stringere il culo… Per riempirsi le saccocce.

Così è la vita! O no?

D.V.