Berlusconi-Fini“Reprendi l’amico tuo in segreto e laudalo in paleso”. Leonardo da Vinci

Salvare le apparenze e rinviare la resa dei conti a più tranquille stagioni… Questa pare essere la soluzione adottata da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, dopo il pranzo “chiarificatore” tenutosi a casa del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, divenuta da anni una sorta di prolungamento delle Sedi Istituzionali. Come non ricordare il Patto della Crostata che vi si tenne a metà degli anni ’90?

Il faccia a faccia, durato poco meno di tre ore, non era più rinviabile, soprattutto da quando si era evidenziata una profonda differenza di vedute tra i due leaders, sia su importanti nodi politici, sia su questioni proprie delPDL.

E’ probabile che i due abbiano confrontato le rispettive posizioni circa i rapporti altalenanti tra Governo e Vaticano, i temi etici che prossimamente verranno affrontati dal Parlamento, il rispetto della laicità dello Stato, l’immigrazione e l’accoglienza dei rifugiati, l’evoluzione della Guerra in Afghanistan, anche a fronte degli ultimi tragici eventi.

Sul piano prettamente interno al partito, è certo che siano state richiamate le parole pronunciate dal Presidente della Camera alcuni giorni or sono al meeting di Gubbio, in cui veniva palesata l’esigenza di una giungere ad unamaggiore Democrazia decisionale, anche attraverso la programmazione di vertici di maggioranza. Non sono da escludere punti di vista sulle modalità con cui affrontare le Elezioni Regionali del 2010 e sul ridimensionamento del “peso” dell’oltranzismo della Lega Nord sull’azione Governativa.

Da ultimo è indubbio che si sia affrontata lo spinosa controversia nata tra Gianfranco Fini e Vittorio Feltri, Direttore del quotidiano “Il Giornale”, proprietà della famiglia Berlusconi.

Al termine del conviviale incontro, alla folla di giornalisti in attesa è toccato nient’altro che un cenno d’intesa da parte del Premier, ma bocche cucite dai diretti interessati.

Cosa debba aspettarsi l’elettorato di Centro-destra e l’Italia tutta, probabilmente verrà in parte chiarito con l’imminente sentenza della Consulta in merito alla Costituzionalità del Lodo Alfano, in grado di scatenare una vera Rivoluzione nel panorama Politico Nazionale… Sempre che prima di allora, gli uomini di Umberto Bossi non abbiano già avviato un effetto domino, perché rimasti “spiazzati” dalla pace armata siglata tra Palazzo Chigi e Montecitorio.

Non ci resta che aspettare qualche settimana, per vedere se l’uomo di Arcore, che negli ultimi quindici anni ha fatto e disfatto l’Italia – a seconda dello schieramento da cui lo si osservi – sia giunto davvero al capolinea, o sia ancora in grado di tenere ben salde le redini della Patria.

D.V.