Silvio Berlusconi, sempre più schiacciato dagli "appuntamenti giudiziari", ricorre alla Piazza,nella mal celata speranza che Pier Luigi Bersani non riesca a formare un Governo e che pertanto, sia costretto a chiedere un repentino ritorno al Voto, o un appoggio Parlamentare del PDL.  Tutto fa brodo, per il Cavaliere, impegnato a trovare un nuovo salva-condotto, volto ad anticipare le mosse dei Magistrati e sopratutto, ad evitare le sentenze.

Silvio Berlusconi, sempre più schiacciato dagli “appuntamenti giudiziari”, sceglie la “Piazza” nella mal celata speranza che Pier Luigi Bersani non riesca a formare un Governo e che pertanto, sia costretto a chiedere un repentino ritorno al Voto, o un appoggio Parlamentare del PDL. Tutto fa brodo, comunque, per il Cavaliere, impegnato a trovare un nuovo salva-condotto, volto ad anticipare le mosse dei Magistrati e soprattutto, ad evitare le sentenze.

”Pronti per una nuova campagna elettorale. E questa volta per vincere davvero alla grande (…) La Sinistra ha messo le mani sulle presidenze. Se anche il Quirinale dovesse andare alla sinistra sarebbe un golpe contro il paese (…) Se Bersani insisterà in questo tentativo assurdo di governo senza numeri, di minoranza, sappia che la nostra opposizione sarà durissima, senza sconti, in Parlamento e nelle piazze (…) Per noi resta decisivo sconfiggere le tre oppressioni: l’oppressione fiscale, quella burocratica e l’oppressione giudiziaria (…) Noi non vogliamo una magistratura succube della politica, deve essere libera, ma la libertà non è arbitrio. Non deve essere al di sopra del popolo, non può senza mandato popolare far cadere governi e decidere leggi da approvare (…) Basta con l’uso della giustizia come arma contro gli avversari: i magistrati non devono essere solo imparziali ma anche apparire imparziali e per questo é un diritto del cittadino la revoca e la sostituzione di un pm e di un giudice che militi in una corrente della magistratura politicizzata che consideri questo cittadino un nemico…”. Silvio Berlusconi (Roma, Piazza del Popolo, 23 Marzo 2013. Intervento alla Manifestazione del PDL).

Caro Silvio, suvvia, non fare il discolo. Nessuno di noi aspira ad assistere ad una riedizione del Governo Tecnico, non foss’altro che per il fatto di doverci sorbire nuovamente, l’accozzaglia Parlamentare multicolore in suo appoggio. Senza contare che per di più, stavolta, ci saresti tu in prima fila, in luogo del tuo “porta-borse”…

Allo stesso tempo, tuttavia, non sei nella posizione di pretendere alcunché, specie un repentino ritorno alle urne, con la speranza di vincerle e di garantirti in tal modo, quel “salva-condotto giudiziario” che nel Parlamento appena insediato non hai ottenuto, nonostante le ampie aspettative covate dentro di te.

Allora si che potresti dedicarti anima e corpo alla Politica (degli affari tuoi), facendo a meno di ricorrere così sfacciatamente al “Legittimo Impedimento”, di appellarti al “Legittimo Sospetto” e perché no, di fare un salto in Ospedale al momento opportuno (più, o meno opportuno, dipende dai punti di vista), giusto per far visita a qualche vecchio amico Medico, specializzato in Oculistica…

Ergo, anziché sproloquiare dovresti “abbassare la cresta”… A tal fine, rammentiamo a te, ai lettori e soprattutto agli elettori, qualche tua scialba esternazione di Governo:

1) “Non sarà fatta macelleria sociale, non saranno toccate la scuola, le pensioni e la sanità. Né si alzeranno le tasse. Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, ma cercheremo con ogni mezzo di combattere le spese eccessive e naturalmente l’evasione fiscale. Di fronte allo tsunami che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi europei, il partito dei pessimisti, il solito partito dei pessimisti è tornato a farsi sentire e a diffondere le solite menzogne, i soliti veleni, attribuendo al nostro governo il proposito di varare a breve termine un insieme di provvedimenti economici punitivi che, per l’ennesima volta sono totalmente inventati”. (Silvio Berlusconi, 22 Maggio 2010).

2) “Il DL anti-crisi è un provvedimento equilibrato e si compone di tagli alla spesa pubblica ma anche di imposizioni. Il nostro cuore gronda sangue perché il nostro vanto era non aver mai messo mani in tasca ma la situazione è cambiata, siamo di fronte a una sfida planetaria”. (Silvio Berlusconi, 12 Agosto 2011). E infatti, Sabato 17 Settembre 2011, l’aumento dell’IVA, dal 20 al 21%, diventava un’amara realtà, infliggendo una nuova “mazzata” in testa al cittadino-contribuente…

Davvero un bel regalo, da parte del tuo Esecutivo che per mesi era rimasto inerme innanzi alla Crisi Economica Mondiale e alla mancanza di Crescita e Sviluppo, mentre tu gridavi ai quattro venti: “Il nostro, è un Governo che non ha messo, che non mette e che non metterà le mani, nelle tasche degli Italiani”.

Ora, sentirti parlare di Responsabilità dopo che il 12 Novembre 2011 (giorno per noi assai festoso) decidesti di tirare i remi in barca e di lasciare in mani di altro “Capitano” (il prode ed incapace Mario Monti, ndr) la nave che affondava, ci fa sbellicare dal ridere.

D’altro canto, quando ti riferisci alla necessità di affrontare i problemi economici dell’Italia, a giustificazione della tua volontà di “inciucio” con il PD di Pier Luigi Bersani (o peggio, chissà, di Matteo Renzi che già si frega le mani) ci dai il voltastomaco. Complimenti per la coerenza! Populismo, impudicizia, vergogna, ignominia… Tutto “fa brodo” per descrivere i voli pindarici e lo “sloganismo” farsesco di una cloaca politica che della precarietà, della litigiosità e della bramosia di Potere ha fatto le proprie “chiavi di volta”.

Tutto a discapito dei cittadini, come sempre, ovviamente, impunemente. Con la tua “A-Politica” fumosa e senza traguardi, con le tue innumerevoli ed interminabili vicende giudiziarie e con le tue presunte “storiacce da bordello”, hai fatto “Tabula Rasa” dell’Onore (già risibile) di un’Italia denudata, stuprata, ed esposta al ludibrio del mondo, ma comunque amata da tanti, anzi tantissimi, cittadini.

Rassegnati! C’è stato un “prima” e c’è un “dopo” di te… Un dopo, che messi in archivio vent’anni di buio, è finalmente “fatto di Stelle”…

E nell’attesa che le Camere si esprimano sulla tua ineleggibilità alla carica di Senatore della Repubblica, a norma della Legge 361/57, a noi, popolo di mutevole umore, d’ingenua furbizia, ma d’indomito ardore, il compito di ristabilire sin d’ora e in ogni dove, il buon nome del nostro Paese, impedendoti democraticamente, ad ogni sorgere del Sole dei giorni che la vita vorrà ancora regalarci, di riaprire il “buco nero” da cui proveniamo e in cui vuoi ributtarci…

D.V.

P.S.: “Nessuna passione priva la mente così completamente delle sue capacità di agire e ragionare quanto la paura”. Edmund Burke